Pietro Gallinotti - liutaio
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Pietro Gallinotti nacque il 24 luglio 1885 a Solero (Alessandria) e morì il 12 maggio 1979 a Solero.
È tra i liutai italiani più rappresentativi del '900. Non gli piaceva farsi pubblicità, ma i suoi strumenti oggi portano alto il nome della sua città natale Solero in tutto il mondo.
Dal 1918 Gallinotti si dedicò alla costruzione di strumenti ad arco, dal 1922 in poi anche alle chitarre.
Si distinse inizialmente in concorsi come quelli di Ginevra nel 1927, a Roma nel 1933 e Bologna nel 1936.
Si distinse inizialmente in concorsi come quelli di Ginevra nel 1927, a Roma nel 1933 e Bologna nel 1936.
Dal 1950 si dedicò quasi esclusivamente alla chitarra classica ottenendo premi ufficiali a Torino e Modena nel 1953.
I suoi strumenti sono ancora oggi molto ricercati dai chitarristi per la loro eccellente fattura, potenza e qualità del suono.
Molti grandi chitarristi hanno il loro strumento. Prima di tutto, Alirio Diaz, che era il suo fervente ammiratore. Alirio Diaz ha registrato un intero album con "la sua Gallinotti".
I suoi strumenti sono ancora oggi molto ricercati dai chitarristi per la loro eccellente fattura, potenza e qualità del suono.
Molti grandi chitarristi hanno il loro strumento. Prima di tutto, Alirio Diaz, che era il suo fervente ammiratore. Alirio Diaz ha registrato un intero album con "la sua Gallinotti".
Anche il grande Segovia ebbe l'opportunità di suonare la sua chitarra negli anni '60 a Siena. L'apprezzò così tanto da voler firmare la chitarra.
Benvenuto Terzi (1892-1980) ordinava spesso alcune sue chitarre, raccomandando di inserire il "tubo" (tornavoz) perché credeva che fosse arrivata l'era del tubo!
Benvenuto Terzi (1892-1980) ordinava spesso alcune sue chitarre, raccomandando di inserire il "tubo" (tornavoz) perché credeva che fosse arrivata l'era del tubo!
